venerdì 12 aprile 2024

 Modeste riflessioni guardando 

'C'è ancora domani'

Con profonda gratitudine per l'ispirazione che questo film ha suscitato in me, ho scritto queste modesti riflessioni con la speranza che possano raggiungere la vostra attenzione e condividere un piccolo assaggio del profondo impatto che ha avuto su di me.

                                


Appena ho visto il titolo del film "C'è ancora domani", una scintilla di ricordi ha richiamato alla mente la familiare frase: "Domani è un altro giorno". In quel momento, tuttavia, ho lasciato che il pensiero svanisse, senza dare troppa importanza a quell'attimo di connessione.

Dopo aver guardato con massima attenzione e gran desiderio il film, le mie emozioni sono diventate intense. Le scene in bianco e nero mi hanno evocato l’eco del passato e non solo. C'era altro, qualcosa di più profondo. Ogni contrasto tra le sfumature del grigio evocava un senso di distanza, di freddezza, una sensazione di rifiuto. Proprio questo è ciò che il film in bianco e nero ha inteso suscitare, per respingere le situazioni negative e creare un impatto emotivo più forte.

Eppure, nonostante questa fredda barriera, mi sono lasciata trascinare nel vortice delle vicende. Ho seguito con occhi incollati lo svolgersi delle riflessioni della protagonista, cercando di entrare nella sua mente, di comprendere il suo mondo. E anche quando la figlia, con occhi duri e giudicanti, scrutava la madre, ho trovato in me la forza di abbracciare la sua giovane prospettiva.

Le scene di violenza domestica sono sempre difficili da guardare. Gli alternarsi tra gli scatti di danza e quelli della violenza sono estremamente significativi nel film. Quella scena del film ha colto l'essenza della sua lotta interiore e della sua ricerca di libertà. Quell’istante di vita si trasforma in un’epoca eterna. Solo una mente italiana avrebbe potuto dipingere questa tela di contrasti con fluidità, lasciando intravedere le tracce del male ma nutrendo la fiamma della speranza nel bene. E sapere che questa visione proviene da una regista donna ha reso quel pensiero ancora più potente, più profondo nel suo significato.

Le scelte della protagonista, i suoi gesti, le sue parole, ogni dettaglio ha tessuto la trama della mia riflessione. Eppure, nonostante i miei sforzi, non sono riuscita a prevedere il suo ultimo passo. Questa sorpresa mi ha fatto toccare la magia della regia, che con maestria ha tenuto viva la tensione fino all'ultimo istante, lasciando spazio alla mia immaginazione, alla mia interpretazione. E anche se non ho trovato una risposta definitiva, sono grata di non essermi accontentata delle soluzioni banali. La soluzione stava lì però, nel dominio della funzione narrazione.

In conclusione, questo film è stato per me molto più di una semplice visione. È stato un viaggio nel mio essere spettatrice. Mi ha insegnato che seguendo le indicazioni fornite, devo avere il coraggio di forgiare il mio giudizio, di esplorare le sfumature della mia mente, cercare la soluzione nel dominio. Il film ha sottolineato l'importanza di essere critici, di non fermarsi alla superficie delle cose. E ho trovato profondamente toccante il rispetto mostrato nei confronti dello spettatore da parte della regista, un gesto che mi ha accompagnato lungo un sentiero di profonde riflessioni. 

                                                                                                                                    Besa Nuhi


giovedì 18 gennaio 2024

"La Matematica come Linguaggio Universale: Un Manifesto per i Diritti Umani"


Il progetto "La matematica dà a tutti pari dignità" della classe 1B Meccanica dell'Istituto Tecnico Tecnologico "Sen. O. Jannuzzi" di Andria, coordinato dall'insegnante Besa Nuhi, ha conquistato un prestigioso riconoscimento come finalista nell'edizione 2023 del concorso nazionale di comunicazione creativa della matematica, Espressioni Matematiche. È stato l’unico progetto delle superiori a livello nazionale, selezionato per la categoria sceneggiature. La giuria, composta da Bruno D'Amore (Presidente), Silvia Benvenuti, Giorgio Bolondi, Federica Ferretti e Luca Perri, ha assegnato una menzione speciale per il coinvolgimento di tutti i ragazzi con le loro convinzioni e motivazioni.
L'obiettivo del concorso era stimolare la ricerca e lo sviluppo di modalità creative di comunicare la matematica, dimostrando come sia possibile "raccontarla" in maniera non convenzionale. Il progetto della classe 1B Meccanica ha presentato una sceneggiatura intitolata "La matematica dà a tutti pari dignità".
Il punto focale del progetto risiede nell'equilibrio tra efficacia comunicativa e consapevolezza del pubblico.
La sceneggiatura si basa su una potente metafora matematica che la trasforma in un manifesto per i diritti umani. Questa prospettiva innovativa va oltre la tradizionale presentazione scolastica della materia, abbracciando forme di narrazione alternative e stimolando la ricerca di intrecci e contaminazioni della matematica in contesti non convenzionali.
Particolarmente significativo è il riconoscimento della giuria per il coinvolgimento di tutti i ragazzi. La classe 1B Meccanica ha saputo trasmettere in modo convincente le proprie convinzioni e motivazioni attraverso un mezzo di espressione altamente creativo: la sceneggiatura.
Il concorso, aperto a una vasta gamma di mezzi di espressione, ha visto la partecipazione di progetti diversificati come testi narrativi, performance, cortometraggi, sceneggiature teatrali o cinematografiche, book fotografici, ideazione di giochi, fumetti e podcast. La presentazione con una sceneggiatura dimostra la volontà di esplorare la matematica attraverso una forma narrativa che potesse catturare e coinvolgere il pubblico.
In conclusione, "La matematica dà a tutti pari dignità" non solo si distingue per la sua creatività e originalità, ma si pone come un esempio virtuoso di come la matematica possa diventare un linguaggio universale per esprimere idee, valori e diritti fondamentali. Un vero e proprio manifesto che celebra l'importanza della matematica nell'affermazione della dignità di ogni individuo.

 

mercoledì 7 giugno 2023

 La funzione continua della nostra crescita 

Un saluto emozionato ai carissimi studenti della VB Meccanica 


Il tempo è volato, e siamo giunti alla fine di un lungo e prezioso percorso che abbiamo intrapreso insieme. Oggi, il mio saluto sarà ricco di elementi di una funzione continua che abbraccia ognuno dei 28 ragazzi che compongono il suo dominio. Desidero rivolgervi un saluto finale che rappresenti la conclusione di un anno scolastico, e il punto di partenza per il vostro futuro. (punto di flesso verticale).

Durante il tempo trascorso insieme, ho sempre avuto come promemoria una frase che ha guidato la mia vita: "Ci sono persone che sanno adattarsi all'ambiente, e
questa è una cosa positiva. Ci sono altre persone che sanno adattare l'ambiente a sé stesse. A queste spetta il futuro." Questa citazione racchiude un significato profondo, poiché sottolinea l'importanza di raggiungere obiettivi chiari per il bene comune.

Nella prima parte di questo saluto, vorrei sottolineare quanto avete dimostrato di
sapervi adattare all'apprendimento scolastico e, in particolare, allo studio
della matematica con dignità. Avete dimostrato di saper adattarvi anche all’ambiente domestico però, 😊 durante la pandemia. Siamo stati sempre in lezione di prima ora e non potevo insistere di farvi accendere la telecamera dal timore che qualcuno la avesse posizionata sopra il proprio letto o che qualcun altro poteva non essere rappresentabile. 😊

Insieme abbiamo creato in classe un clima sereno e accogliente. In momenti diversi, difficili o gioiosi, abbiamo saputo comprenderci semplicemente con uno sguardo, rendendo la relazione tra studente e docente, una funzione suriettiva crescente in senso lato. La vostra dedizione e il vostro impegno sono stati ammirevoli, e sono orgogliosa di voi. Abbiamo riso insieme (io un po' meno) nei momenti di infantilità di qualcuno tra voi. E abbiamo applaudito insieme (io con ancora più entusiasmo) nei momenti di grande maturità che avete dimostrato.

Nella seconda parte di questa lettera, desidero estendere i miei migliori auguri per il vostro futuro, al di là delle aule scolastiche in quanto possiate dimostrare che sapete adattare l’ambiente a voi stessi, conducendolo verso gli obiettivi che avrete prefissato per il bene comune.

Desidero ringraziarvi per il tempo che abbiamo trascorso insieme, per le vostre domande, le vostre risposte. “Prof.ssa, mi scusi, può spigarlo di nuovo? Non l’ho capito bene.” Sappiate che sarò sempre disponibile ogni volta che abbiate bisogno di me anche fuori queste aule scolastiche. Ricordatevi e ve lo auguro di tutto cuore, che voi dovete superare noi, i vostri docenti. Saremmo felicissimi di vedere questo avverarsi.

Con grande affetto, vostra prof.ssa di matematica, Besa Nuhi. 

Andria 07/06/2023

 


Un meraviglioso ricordo del Pranzo dei 100 giorni con i ragazzi della 5BM, ITT Jannuzzi di Andria.